incesto
Orfanotrofio Statale Praga 1936 . 2 - primo capitolo -
di gilso
01.09.2021 |
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"Lui mi ascoltò con la mano in mezzo alle mie gambe come a cercare qualcosa , ma cosa ?
Non capivo..."
Prima seduta
Questa storia vuole essere la ricostruzione di una vita sessualmente deviata che un Uomo di nome Gabry racconta durante una serie di sedute sul lettino della dottoressa Paula psicanalista sessantenne .
Gabry , arrestato per adescamento di minori e condannato a tre anni di carcere con obbligo di sedute di recupero da svolgersi presso lo studio della dottoressa Paula , studio che fungeva anche da infermeria in quel carcere , si lasciava andare , si lasciava andare raccontando la propria vita rivivendo quei ricordi allungato su quel lettino sotto allo sguardo attento della dottoressa Paula sperando nella sua comprensione per ciò che aveva fatto .
Oramai sessantenne non aveva più nulla da perdere Gabri , anzi , raccontando a quella signora la sua vita provava piacere nel scioccarla coi suoi racconti .
Le raccontò di quando nel lontano 1936 nell'età dell'adolescenza fu messo nell'orfanotrofio di stato .
Il padre e la madre morirono di malattia quell'anno ed essendo in cinque fratelli tutti da sfamare e da far crescere e dato che di parenti non ne avevano furono mandati dalle autorità dell'epoca nell'orfanotrofio statale .
Un lugubre fabbricato fatto di finestre tutte uguali nel centro della città di Praga , una specie di prigione per piccoli ed adolescenti dove li si era certi di un letto e di un pasto caldo ma non certo di trovare amore .
A gestire i quattrocento ragazzi che in quel contesto come età non dovevano superare i sedici anni vi era il direttore Paulesgovi , Uomo tozzo e calvo cinquantenne col pizzetto sotto il mento e due baffi appuntiti che spesso venivano arrotolati dalle sue dita .
A sua disposizione come aiutanti vi erano , entrambi in funzione di vice direttore , Roselin e Adamic .
Poi vi erano gli inservienti , in tutto una trentina di lavoratori che svolgevano divere mansioni .
C'era chi si occupava della cucina , chi delle pulizie e in un certo qual modo dell'istruzione che a quei tempi era carente .
Tutto avveniva con rigore in quell'istituto , guai a chi commetteva errori .
Il primo impatto lo ebbi , dopo essere stato separato dai miei fratelli mandati ognuno nel rispettivo settore in base all'età , con il frate Ornicev , un vecchio frate depravato con la barba lunga e bianca , forse mille anni di età che al mio arrivo nel suo studio mi fece sedere sulle ginocchia volendo che gli parlassi della mia vita .
Lui mi ascoltò con la mano in mezzo alle mie gambe come a cercare qualcosa , ma cosa ?
Non capivo .
Poi lo sentii maneggiare sui bottoni sopra il mio sesso , lo sentivo che mi stava aprendo ma la paura di quel vecchio mi impediva di reagire .
Vediamo cosa c'è qua , disse quell'Uomo estraendomi dall'apertura dei calzoni corti il sesso .
Imbarazzato e timido mi lasciai toccare senza dire una parola e senza ribellarmi e questo forse diede modo a lui di continuare quelle carezze che presto diventarono atti impuri .
Di peso mi alzò , mi mise in piedi sul tavolo , mi abbassò i calzoncini assieme alle mutandine facendomi stare nudo nelle parti intime poi disse .
Io devo controllare che ogni ragazzo che entra in questo istituto sia sano , che non abbia malattie e che risponda alle sollecitazioni dei sensi .
Parlava anche se io non capivo bene a cosa si riferisse , pensai ad una specie di dottore cosi lo lasciai fare .
Tirati su il maglioncino che devo controllare se tutto e a posto , disse alzandomi l'indumento fino al collo facendomelo tenere con le mani .
Mi esaminò palpandomi da tutte le parti , mi massaggiò le natiche , i capezzoli , il cazzo .
In piedi su quel tavolo quasi nudo col cazzo a non più di una decina di centimetri dalla sua bocca mi eccitai .
Vedo che rispondi bene alle mie sollecitazioni , bene bene sei un bravo ragazzo , dimmi , non hai mai giocato coi tuoi amici , non vi siete mai toccati come io sto facendo ora con te .
Mi disse con occhi lascivi tenendomi per i fianchi .
Timidamente dissi di no anche perché per me era una cosa nuova quello che mi stava facendo quell'Uomo , i giochi che facevo con i miei amici erano giochi di cortile , giochi divertenti .
Era strano per me quel gioco che mi faceva provare piacere .
Ricordo il tocco delle sue dita sul mio pene in un movimento lento in su ed in giù con la mia erezione a portata della sua bocca .
Ora devo sentire il tuo sapore , devo controllare se sei maturo o meno , stai fermo mi raccomando .
Disse mettendomi le mani sul sedere in modo che io non potessi indietreggiare .
La sensazione che ebbi al contatto della sua bocca che racchiuse il mio pene fu quella di calore mista a solletico e piacere : con la bocca immobile mi stava gustando .
Lo vedevo sotto di me estasiarsi a quel contatto studiandosi con gli occhi le mie reazioni che erano di un ragazzo in presenza di un medico nel momento di una visita .
Ma quella era una visita strana , diversa .
Ti piace , disse quel vecchio frate ritraendosi con le labbra dal mio cazzo .
Non seppi cosa dire , non avrei voluto contraddirlo con un no anche perché di dolore non ne avevo provato , dissi di sì .
Ora come ultimo esame vediamo se il tuo cosino contiene già il seme .
Nel palmo della mano sinistra mi raccolse le palle , con l'indice ed il pollice della mano destra il mio cazzo che menò standogli vicino con le labbra .
Godevo per la prima volta ma non lo sapevo ancora .
A volte lo toccava con la lingua , a volte lo succhiava .
Arrivai al culmine del solletico e qualche cosa accadde , accadde chi le sue dita ed il suo naso si bagnarono , ero venuto per la prima volta .
Me lo succhiò dolcemente ripulendolo di tutto il seme fuoriuscito poi se lo tenne in bocca mentre si toccava .
Forse venne sotto a quella tunica , non vidi niente ma sentii i suoi grugniti a bocca piena .
Voglio controllare anche la tua pipi , devi dirmi se ti fa male quando la fai , voglio controllare quanta ne fai il colore ed il sapore , questo è un esame che forse ti anno già fatto in qualche ospedale ma qui è diverso non abbiamo certi strumenti .
Si avvicinò ad un armadietto prese da questi un piccolo contenitore di vetro poi tornò ancora sotto di me che ancora stavo in piedi sul tavolo , me lo posizionò sotto al pene , me lo riprese col pollice e l'indice , poi iniziò a sollecitarmi .
Pissssssssss , pisssssss , sibilava , pisssss pisss ripeteva vicinissimo alla mia cappella attendendo lo zampillo che da li a poco sarebbe scaturito dal mio cazzo .
Orinai con voglia in quel recipiente che prese colore e orinai con voglia anche quando me lo pese in bocca tenendomelo sigillato con le labbra fino a riempirsi .
Fu una sensazione strana pisciare nella bocca di quel vecchio frate che si riempiva di me .
Si svuotò la bocca nel vaso e con le dita mi scrollò , mi baciò la cappella
come a salutarla poi dandomi uno schiaffetto sul culo mi rimise a terra dicendo che la visita era finita , si mise seduto al tavolo compilò una specie di registro poi mi disse .
Sei stato bravo ragazzo , vedrai che se qui ti comporti bene e farai tutto quello che ti si dice senza obbiettare sarai trattato bene , ora vai piccolo Gabry , in fondo al corridoio troverai l'ufficio H , dovrai dire il tuo nome e dovrai dire che la prima visita la hai già fatta .
fine primo capitolo
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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